Black Friday e Natale sono alle porte: tantissime aziende hanno preparato le loro campagne online per sfruttare al massimo il boost di vendite e visibilità del periodo più caldo dell’anno.
Secondo recenti studi, nel media mix delle attività scelte per promuoversi sui social, l’influencer marketing è in forte crescita: in Italia, si parla di un giro d’affari di 272 milioni di euro nel 2021, con un +12% rispetto al 2020 (dati Buzzoole, martech company con focus su tecnologie e servizi per l’Influencer Marketing).
Sul campo, molti brand hanno ormai strategie consolidate, elaborati tool e team interni incaricati di fare scouting e seguire le campagne. Ma per tanti altri il terreno è ancora scivoloso e c’è bisogno di fare chiarezza per non rischiare di buttare all’aria ingenti budget in operazioni inutili o peggio controproducenti. Per questo, oggi vediamo insieme quali sono gli elementi da tenere sott’occhio per identificare gli “influencer” furbetti.
Come prima cosa, è sicuramente utile dare uno sguardo ai dati rilevabili da piattaforme come NotJustAnalitics: partiamo ponendo l’attenzione sull’andamento di crescita, attività di follow/unfollow, verifica di eventuali picchi o down nei grafici, e il tasso di engagement del profilo interessato.
Ma, per quanto siano importanti questi dati, non sono l’unica cosa da controllare. Infatti, secondariamente, andremo ad analizzare i contenuti, con un focus particolare su quelli brandizzati, già presenti sulla pagina ponendo sotto i riflettori aspetti quali:
- qualità degli scatti e del copy, che dovranno essere immediatamente percepibili come altamente professionali e non improvvisati;
- like e commenti (non solo da un punto di vista numerico!): armiamoci di pazienza e prendiamo del tempo per aprire manualmente i commenti e capire se si tratta di conversazioni realistiche o se ci troviamo di fronte a frasi fatte come “bellissimo!” “Cool!” “Da provare!” o anche a commenti che includono solo emoticon (probabilmente comprati da servizi di panel) soprattutto se gli stessi commenti provengono, in più post, dagli stessi profili. Perché? Perché questi presunti influencer si appoggiano a gruppi di scambio engagement ad esempio su Telegram dove gli utenti presenti nello stesso gruppo si obbligano a lasciare commenti a vicenda. Fortunatamente sono abbastanza semplici da individuare, perché spesso risultano palesemente falsi e fini a loro stessi. Scorrendo i like poi, verifichiamo che questi vengano da profili che hanno un immagine di profilo, magari il cerchio delle stories attive e da profili con nomi verosimili (attenzione ai nickname dai stranieri, spesso indiani o pakistani).
Sintetizzando chiediamoci: sono like e commenti organici? Sono proporzionali al numero di followers? Sembrano poco credibili o finti? Ovviamente guardiamo le proporzioni: se sotto un post troviamo 20k di like ma 3 commenti o viceversa, è facile intendere che qualcosa non torni.
- La crescita del profilo: nell’analizzare l’innalzamento di followers e l’andamento crescita, una mossa intelligente può essere quella di andare a cercare i contenuti pubblicati nell’arco di tempo in cui si verificano i picchi, per analizzare l’effettivo allineamento ad esempio con contenuti più performanti o shouts da parte di altri profili.
- Oltre ai followers è bene dedicare del tempo all’analisi dei profili seguiti, sia per verificare che non siano state fatte operazioni di follow/unfollow sia perché spesso i profili fake hanno un giro di contatti in comune (ricordate ciò che dicevamo sui gruppi di scambio commenti?).
Insomma, già attraverso queste accortezze e con un po’ di pratica diventerà sempre più semplice capire quali profili scartare dalla rosa degli influencer con cui collaborare.
Ma una volta arrivati a questo punto il gioco ancora non è finito: bisogna capire, tra i profili realmente interessanti e veritieri, quali sono quelli a maggior potenziale di conversione. Ne parleremo sicuramente nei prossimi articoli.
Intanto, vi invitiamo a dirci quali strategie o trucchetti utilizzate quando dovete analizzare profili di influencer e se quelli espressi qui oggi vi possono tornare utili. Vi aspettiamo nei commenti!