Gli esperti di marketing sono continuamente alla ricerca di nuovi modi efficaci per raggiungere i loro clienti target online e spesso ricorrono ad un’accurata strategia SEO per posizionarsi ottimamente sui motori di ricerca.
Ma a remare contro di loro c’è un fenomeno che sta diventando sempre più diffuso, quello delle ricerche a zero clic.
Siamo di fronte ad una vera e propria piccola rivoluzione che sta in effetti cambiando radicalmente la maniera in cui i clienti interagiscono con i contenuti online. Il nome è parlante: le ricerche a zero clic si verificano quando l’utente ottiene le informazioni di cui ha bisogno senza fare alcun “clic” nel risultato della ricerca.
Ad esempio, facendo all’assistente vocale di Google una qualsiasi domanda, alla quale il motore di ricerca mostra un’immagine nei risultati. In tutto questo, l’utente non avrà bisogno di fare alcun clic per ottenere le risposte e in alcuni casi, non toccherà proprio lo schermo.
Ecco che le strategie SEO tradizionali, che puntano a portare gli utenti ad una definita pagina o sito tramite la complessa costruzione di contenuti e link studiati ad hoc, perde la sua efficacia e si limita come fattore determinante per la visibilità online.
Nell’interessante ricerca portata avanti da Semrush, si sono analizzati i due click successivi alle ricerche effettuate su Google di 20.000 utenti unici, sia su desktop che su mobile. Dai dati ricavati si evincono alcune considerazioni principali, quali:
- Per gli utenti desktop, il numero di parole ricercate che va per la maggiore è compreso negli intervalli tra 3-4 e 1-2, confermando che gli utenti utilizzano lo stretto necessario per ottenere il risultato desiderato e, ancor più rapidamente, scelgono l’indirizzo sul quale informarsi che quasi per il 50% degli utenti è deciso in meno di 5 secondi e comunque quasi sempre sotto i 15;
- La distribuzione dei CTR della ricerca su Google da parte degli utenti desktop fa emergere che i click organici prendono il 45% del totale, quelli a pagamento quasi il 2% mentre le azioni a zero click, inclusive anche di quelle in cui l’utente modifica una parola nella barra di ricerca, superano il 40%, andando quasi a pareggiare le azioni organiche.
Si capisce come il fenomeno dell’affinamento delle query e della modifica della ricerca originaria dell’utente diventa un punto cruciale nell’analisi. Quando gli utenti non sono soddisfatti dei risultati ottenuti cambiano le parole con cui effettuano la successiva ricerca. In aggiunta, molti di questi utenti passano dalla ricerca generica a quella per immagini, che hanno sempre più un ruolo strategico chiave.
Per quanto concerne i dati mobile, si notano essenzialmente dei comportamenti pressoché simili, con un leggero allungamento dei tempi per il sito di atterraggio, sicuramente influenzata dalla facilità di scroll (infinita) offerta da Google. Ma, in questo caso, la percentuale di zero click è al 57%!
Quali soluzioni si possono adottare le aziende per cercare di superare questo ostacolo e trasformarlo, eventualmente, in opportunità?
Per prima cosa, diventa importantissimo che le aziende creino contenuti altamente di qualità ed efficaci, con informazioni utili e pertinenti alla domanda dell’utente. Se è con molta difficoltà che possiamo diventare il risultato offerto per una ricerca “rapida” possiamo però arricchire il nostro sito web con molti contenuti di valore, in modo da rispondere alle ricerche più complesse e, idealmente, portare l’utente che vuole sapere qualcosa su un argomento a noi affine a fare affidamento ai nostri contenuti proprio perché autorevoli e completi.
Inoltre, è necessario che i contenuti siano ben strutturati e ben organizzati in modo che siano facilmente accessibili.
In aggiunta, in risposta alla sempre più crescente domanda, dovremo investire nel marketing vocale, fornendo informazioni vocali pertinenti e di qualità, che siano di facile accesso attraverso i motori di ricerca, comprensibili e intuitive.
Anche il social media marketing è nostro alleato: le nostre pagine infatti possono rappresentare un buon ponte per ancorare utenti e sito senza passare dai motori di ricerca.
Affinare la strategia SEO, sviluppare contenuti incentrati sulla domanda degli utenti, adottare pratiche di advertising mirate e intraprendere le giuste iniziative di social media marketing: ecco che la digital strategy efficace deve essere il più completa e complessa per far fronte alla nuova modalità di interazione degli utenti sul web.
Un approccio olistico alla strategia digitale saprà persino sfruttare le ricerche a zero clic: come sempre, la chiave del successo sta nell’investire tempo e risorse nel comprendere i comportamenti dei propri clienti target e poi farne tesoro per creare contenuti efficaci che possano attirarli. Non esiste la bacchetta magica, sono richieste dedizione e professionalità ma senza dubbio i risultati che ne derivano sono più che vantaggiosi!
Quindi, se hai un business e stai cercando di indirizzare meglio i tuoi clienti target, assicurati di ricercare accuratamente il loro comportamento per trovare modi sempre innovativi ed efficaci per raggiungerli!
Vuoi approfondire? Ti aspettiamo nei commenti!